Fineco e unicredit sono la stessa cosa

Gli analisti delle principali investment bank iniziano a fare i conti su cosa comporterà per FinecoBank e Unicredit una possibile futura separazione. Infatti i cda di Unicredit e di FinecoBank hanno approvato una serie di azioni e procedure che dovranno essere realizzate al fine di assicurare alla stessa Fineco di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità e operativo, anche nel caso di potenziale futura uscita dal gruppo Unicredit.

Per FinecoBank la notizia è arrivata nella stessa giornata in cui sono stati presentati i conti del primo trimestre. Il titolo ha avuto un andamento volatile nella prima parte della mattinata e ora tratta a 10,76 euro (-2,84%). Un futuro indipendente per FinecoBank non sembra preoccupare gli esperti delle investment bank, che hanno apprezzato il fatto che sia stata chiarita la strada per affrontare il tema dei bond Unicredit attualmente detenuti da FinecoBank.

Nell'accordo annunciato oggi dalle due società si prevede infatti la concessione da parte di Unicredit di una garanzia finanziaria a favore di Fineco al fine di neutralizzare l'esposizione al rischio di credito di Fineco nei confronti di Unicredit. Infatti  Fineco detiene circa 8,3 miliardi di euro di obbligazioni Unicredit. Il portafoglio di obbligazioni Unicredit detenute da Fineco è diminuito di 3,5 miliardi di euro dal primo trimestre 2017 al primo trimestre 2019 e scadrà completamente entro il 2024. Dal punto di vista del capitale regolamentare, l'attuale esposizione di Fineco nei confronti di Unicredit è  pari a zero, essendo parte dello stesso gruppo bancario. Una situazione destinata a cambiare se fosse ceduta la partecipazione nella banca digitale. 

"Al fine di mantenere sostanzialmente inalterata l'attuale esposizione regolamentare in caso di potenziale uscita futura di Fineco dal gruppo UniCredit, UniCredit concederà delle garanzie finanziarie a favore di Fineco al fine di garantire le esposizioni al rischio di credito di Fineco nei confronti di UniCredit fino alla scadenza naturale delle obbligazioni di Unicredit nel 2024. Di conseguenza, l'assorbimento in termini di attivo ponderato e il rispetto dei limiti di concentrazione del rischio per Fineco rimarranno sostanzialmente inalterati anche a seguito di una potenziale uscita futura dal gruppo Unicredit. Pertanto, Fineco conferma la sua attuale strategia di investimento della liquidità, senza impatti significativi attesi sulla sua redditività", si legge nella nota. 

Banca Imi, che ha su FinecoBank un rating hold e un prezzo obiettivo a 10,3 euro, sottolinea come non siano emerse grosse sorprese dai conti del primo trimestre di Finecobank. Mentre per quanto riguarda il progetto legato all'indipendenza del gruppo dividono l'analisi in due tempi. Nel breve termine il titolo potrà risultare indebolito dall'operazione, mentre nel medio periodo: "crediamo che questo sia uno sviluppo positivo perché  Fineco potrà focalizzarsi completamente sulla propria strategia di sviluppo e sulle prospettive di crescita stand-alone". Infine gli analisti di Banca Imi sottolineano che: "finalmente le azioni per risolvere il principale tema del gruppo, ossia l'esposizione verso Unicredit, sono state chiaramente indicate". 

Dal canto suo Banca Akros riduce il giudizio su FinecoBank da neutral a reduce, alzando il prezzo obiettivo a 10 euro da 9,6 euro. Questi esperti segnalano che i conti sono stati linea alle attese, ma il titolo Fineco è ancora caro, trattando a multipli elevati. Inoltre, anche se potrebbero non esserci implicazioni per il business model, la base clienti, la liquidità e la redditività, una possibile vendita di una quota di Unicredit potrebbe mettere pressione al titolo nel breve termine.

Mediobanca Securities, su cu FinecoBank ha un giudizio neutral e un prezzo obiettivo a 10 euro, si sofferma anche sull'impatto che la futura operazione potrebbe avere su Unicredit. In particolare gli analisti di piazzetta Cuccia stimano che la cessione dell'intero 35% detenuto da Unicredit in Finecobank porterebbe a un miglioramento di 65 punti base del Cet1 e una diluizione del 2% degli utili per azione. Queste stime riguardano però il momento in cui saranno scaduti tutti i bond Unicredit detenuti dalla banca digitale, nel frattempo le garanzie date da Unicredit implicheranno un minor beneficio in termini di Cet1 in un primo momento.

Quando il beneficio sarà pieno, secondo Mediobanca, il miglioramento del Cet1 potrà anche consentire al gruppo Unicredit di alzare il dividend payout al 50%. La conclusione degli analisti di piazzetta Cuccia è che "sebbene l'operazione dal punto di vista finanziario abbia un senso visti i multipli di Fineco, la perdita di controllo sulla società potrà essere percepita anche come una riduzione di competenze nel fintech, vista la leadership di Fineco in questo ambito. Su Unicredit abbiamo un giudizio outperform". 

Gli analisti di Fidentiis, che hanno su Unicredit un giudizio buy e una valutazione di 19-20 euro, ricordano che la banca ha già ridotto la sua partecipazione in FinecoBank due volte tra il 2016 e il 2017 (l'azione valeva circa 5 euro, la metà del prezzo attuale) incassando in tutto 900 milioni di euro e ottenendo un benefico di 20 punti base in termini di Cet1. "Se l'intero 35% di Finecobank fosse venduto ai prezzi attuali ci sarebbe un beneficio potenziale in termini di Cet1 di 50 punti base. Tuttavia non è ancora chiaro se la garanzia offerta da Unicredit per i bond detenuti da Fineco potrebbe temporaneamente ridurre questo beneficio. Tuttavia il beneficio riemergerà progressivamente quando i bond saranno completamente scaduti (nel 2024) o saranno stati sostituiti da altri titoli". 

Infine per Equita l'integrale uscita di Unicredit dal capitale di FinecoBank rappresenta una notizia del tutto inaspettata "che ci lascia perplessi dal punto di vista strategico visto le potenzialità di crescita nel lungo termine del business model di  FinecoBank ancorché il contributo all'utile consolidato di  Unicredit di Finecobank sia limitato, circa 3% in base ai nostri calcoli".

Il mercato potrebbe inoltre interrogarsi sul razionale della cessione che, al momento, "dal nostro punto di vista sembra legato esclusivamente ad un tema di capital management, creando di conseguenza overhang sulla valutazione di Unicredit. In base alle nostre stime la cessione integrale di Finecobank ai prezzi di mercato comporterebbe un beneficio sul Cet1 di Unicredit di almeno 80 punti base", afferma Equita che ha un giudizio buy su Unicredit e un prezzo obiettivo a 16,8 euro. 

Per quanto riguarda Finecobank la sim conferma il rating hold e il prezzo obiettivo a 9,2 euro. Dal punto di vista dei conti secondo gli esperti il primo trimestre del gruppo si è rivelato leggermente migliore del previsto principalmente per i minori costi. Mentre per quanto riguarda la possibile cessione da parte di Unicredit di FinecoBank gli analisti osservano che non sono previsti impatti significativi sulla redditività né sui coefficienti di adeguatezza. patrimoniale di Finecobank. Il Leverage Ratio sarà vicino al 3% su base pro forma nel caso di uscita dal perimetro del gruppo Unicredit e potrà essere ulteriormente rafforzato al di sopra del 3%, attraverso la possibile emissione, nei mesi successivi, di strumenti AT1 per un importo fino a 200 milioni. Non ci si aspetta che i relativi costi abbiano un impatto significativo sul capitale di Finecobank. Sicuramente, conclude Equita, "la decisione di FinecoBank di rendersi indipendente, rende più impellente la gestione del portafoglio bond Unicredit".

Mattinata positiva per Unicredit, che sembra però sempre perdere slancio quanto raggiunge l’area 13-13,10 euro, che per il momento continua a frenare la corsa del titolo: il quadro tecnico si conferma saldamente costruttivo, tanto più da quando le quotazioni hanno dimostrato di poter consolidare sopra 12,70-12,60 euro, ma solo il superamento del precedente livello potrà dare un nuovo slancio ai prezzi. Gli indicatori di tendenza sono sempre allineati in posizione long, così come l’Rsi si mantiene all’interno dell’area d’ipercomprato, mentre lo Stocastico continua a estendere la sua fase correttiva e segnala un parziale deterioramento della forza relativa. Graficamente, una discesa sotto 12,70-12,60 potrebbe favorire un pullback più ampio, ma non avrebbe un particolare impatto sulla struttura di fondo. Solo il cedimento di 12-11,95 euro potrà segnalare un’inversione della tendenza di breve. (riproduzione riservata) ;

A quale banca si appoggia Fineco?

I clienti di FinecoBank oltre a tutte le possibilità offerte dal conto online, possono contare anche sul supporto delle filiali del Gruppo UniCredit per effettuare prelievi e versamenti in tutta Italia.

Come passare da Unicredit a Fineco?

Come passare a Fineco da altra banca? Se desideri chiudere il tuo conto corrente presso altra banca e passare a Fineco dovrai innanzitutto fare richiesta di apertura del nuovo conto a Banca Fineco. Quando entrambi i conti saranno aperti e attivi dovrai trasferire tutti i servizi attivi dal vecchio conto al nuovo.

Quanto è sicura Fineco?

Fineco ha ricevuto tutte le regolari autorizzazioni da parte della Banca d'Italia e fa parte di uno dei principali gruppi bancari italiani, Unicredit. Tutte le piattaforme autorizzate e regolamentate sono sicure (non sono truffe) quindi nemmeno Fineco può essere considerata una truffa.

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